A breve insomma si aprirà una partita milionaria con la cessione da parte di Comune, Provincia e Camera di commercio del pacchetto di maggioranza della società di gestione. Il nodo da sciogliere riguarda però la valutazione della società: la Gesap ha chiuso gli ultimi bilanci in perdita e registra un calo di passeggeri superiore alla media nazionale. "Ma abbiamo grandi potenzialità, perché dalla fine dello scorso anno abbiamo ottenuto dall'Enac l'aumento dei canoni, passati da 3 a 9 euro a biglietto, e questo porterà a un maggiore introito - dicono da Punta Raisi - inoltre è in corso il piano quadriennale d'investimenti sulle infrastrutture pari a 162 milioni". Il valore delle azioni al momento si attesta intorno ai 200 milioni di euro. I soci sperano d'incassare almeno il doppio. Il bando Domani Comune, Provincia e Camera di commercio daranno mandato al consiglio di amministrazione d'iniziare a predisporre gli atti. Nominando, innanzitutto, un advisor per dare un prezzo alle azioni che saranno messe in vendita. L'intenzione del sindaco Leoluca Orlando, in piena sintonia con il presidente della Provincia Giovanni Avanti, è quella di pubblicare un bando che da un lato venda in un'unica soluzione tutto il pacchetto e, dall'altro, fissi alcuni paletti per gli imprenditori o le società che vorranno partecipare alla gara. L'obiettivo è quello di evitare il più possibile eventuali diritti di prelazione da parte di piccoli soci privati attualmente nella compagine azionaria Gesap. Soci che potrebbero fare da testa di ponte per l'ingresso di altri imprenditori a prezzi certamente inferiori a quelli di un'asta pubblica. Tra i piccoli azionisti vi sono la Regent srl, a sua volta partecipata dalle Assicurazioni generali, la Resigest dell'imprenditore palermitano Rosario Basile e, con appena lo 0,02 per cento, l'avvocato sardo Paolo Angius e l'Orfeo Immobiliare di Carlo Margiotta. "Come Camera di commercio chiederemo che il bando preveda un accesso ristretto a società che hanno esperienza nel campo della gestione dei servizi aeroportuali", avverte il presidente Roberto Helg. Le imprese alla finestra I primi a dirsi apertamente interessati all'aeroporto di Punta Raisi sono stati gli argentini della Corporacion America, guidati dall'imprenditore armeno Eduardo Eurnekian, che ha già nel suo portafogli 51 aeroporti tra Sud America e Europa. Gli argentini sono appena entrati nella compagine dell'Airgest, la società di gestione dell'aeroporto di Trapani, rilevando a un prezzo tenuto top secret le quote del fondo d'investimento partecipato da Panerai, Della Valle e Zonin. "Siamo interessati a tutti gli scali siciliani", ha detto lo scorso gennaio il responsabile Europa del gruppo argentino, Roberto Naldi, commentando il piano aeroportuale italiano varato dal governo. Gli argentini puntano anche a Lampedusa e Pantelleria, e vorrebbero mettere la mani sulla Sac, società di gestione degli scali di Catania e Comiso. Certamente a Punta Raisi hanno sondato il terreno gruppi legati a fondi d'investimento americani, ma anche arabi. Proprio alcuni legali degli Emirati Arabi hanno invitato i dirigenti della Gesap ad incontri a Dubai e Abu Dhabi per parlale d'investimenti. Fly Emirates e Air Qatar, inoltre, da tempo cercano poi una piattaforma logistica nel Mediterraneo e sarebbero interessati a un eventuale sbarco in Sicilia: Palermo è l'unico scalo ad avere una pista per fare atterrare i colossi dell'aria di queste due compagnie. Con il fondo d'investimento sostenuto anche dalla Cassa depositi e prestiti sta facendo da tempo shopping tra i principali scali italiani Vito Gamberale: con la sua F2a è entrato a Torino, Firenze, Napoli ed è in guerra con il Comune Milano per la gestione degli scali di Malpensa e Linate. Al gruppo manca un tassello a sud di Napoli. La valutazione dello scalo Il problema riguarda i numeri attuali della Gesap e, di conseguenza, la valutazione del pacchetto azionario che sarà messo in vendita. L'andamento dei passeggeri è in calo: nel 2012 sono stati 4,5 milioni, registrando un meno 7,7 per cento rispetto al 2011. Un calo maggiore alla media italiana. Anche sul fronte bilancio i numeri non sono positivi: nel 2011 il rosso è stato di 3 milioni, nel 2012 si aggirerà intorno al milione e i soci hanno deliberato una ricapitalizzazione pari a 30 milioni di euro in due rate. Nel 2013 i conti dovrebbero tornare in utile grazie all'aumento delle tasse aeroportuali, passate dai 3,8 euro a biglietto del 2012 ai 9 euro di quest'anno. Inoltre è in corso un piano di restyling dello scalo con investimenti pari a 160 milioni tra fondi europei e statali. Basteranno questi numeri a far crescere il valore delle Gesap? Al momento il valore azionario si attesta intorno ai 200 milioni. Ma i soci contano di ricavarne almeno il doppio. |
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08/04/13
PANTELLERIA E LAMPEDUSA NEGLI OBBIETTIVI DEGLI ARGENTINI: SALVO IL FUTURO DI AEROPORTI E TURISMO?
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