C’è magia nelle parole di Carole Bouquet, la stessa che si avverte quando si sorseggia Sangue d'Oro, il passito
dal colore ambrato che l'attrice francese da diversi anni produce a
Pantelleria: «un'isola paradossale, dove il lavoro manuale dell'uomo è
ancora visibile, nella terra come nelle sue vendemmie». Non esiste
scelta per Carole, che divide il suo amore tra cinema e vino, così come
tra Italia e Francia. Una vita senza rinunce, dove, nell'equilibrio dei
sensi, anche gioia e malinconia convivono in perfetta simbiosi.
Riconoscente verso chi l'ha aiutata a creare il passito di Pantelleria, è
riuscita a portare questo suo piccolo miracolo in vetta alle
classifiche mondiali, con 91 points di Wine Spectator, dimenticando ogni difficoltà per arrivare al suo importante, personale, traguardo.
Sangue d’Oro sembrava un’impresa difficile. Cosa l’ha spinta a non arrendersi?
La voglia d'imparare prima di tutto. Non è stato un percorso semplice, non conoscevo il lavoro che avrei affrontato e non ero preparata per la parte commerciale. Volevo creare un sogno e credo di esserci riuscita. Nella vita bisogna sempre inseguire ciò che appassiona, anche se mi sono dovuta scontrare con diversi problemi tecnici legati alle macchine e alle cantine. Mi ritengo una donna fortunata, a capo di un'avventura divenuta un piccolo miracolo, grazie anche al supporto di una persona dell'isola, il signor Nunzi: uno dei più grandi vignaioli in Italia, che mi ha seguito sin dall'inizio e da cui ho acquistato i primi ettari di terreno adatti alla coltivazionedell'uva. Gli devo molto.
La voglia d'imparare prima di tutto. Non è stato un percorso semplice, non conoscevo il lavoro che avrei affrontato e non ero preparata per la parte commerciale. Volevo creare un sogno e credo di esserci riuscita. Nella vita bisogna sempre inseguire ciò che appassiona, anche se mi sono dovuta scontrare con diversi problemi tecnici legati alle macchine e alle cantine. Mi ritengo una donna fortunata, a capo di un'avventura divenuta un piccolo miracolo, grazie anche al supporto di una persona dell'isola, il signor Nunzi: uno dei più grandi vignaioli in Italia, che mi ha seguito sin dall'inizio e da cui ho acquistato i primi ettari di terreno adatti alla coltivazionedell'uva. Gli devo molto.
Quali sono i segreti di quest’isola?
Pantelleria è un'isola paradossale. Può piacere o non piacere. Un luogo pieno di contrasti, fatto di pietre nere, profumi misteriosi e vegetazione tipica, immersa in un Mediterraneo incredibile. L'elemento più visibile ed emozionante, fra i suoi segreti più belli, è il lavoro dell'uomo che cura la terra
da secoli lasciandone indelebili le tracce. Segnali che ritro-vo durante la vendemmia.
Pantelleria è un'isola paradossale. Può piacere o non piacere. Un luogo pieno di contrasti, fatto di pietre nere, profumi misteriosi e vegetazione tipica, immersa in un Mediterraneo incredibile. L'elemento più visibile ed emozionante, fra i suoi segreti più belli, è il lavoro dell'uomo che cura la terra
da secoli lasciandone indelebili le tracce. Segnali che ritro-vo durante la vendemmia.
Quali sono i profumi più intensi di Pantelleria?
Il gelsomino e il finocchio sono tra i più comuni, anche se i miei preferiti sono la zagara e i fichi, capaci di condurmi quasi in paradiso. Sono una promessa di felicità.
Il gelsomino e il finocchio sono tra i più comuni, anche se i miei preferiti sono la zagara e i fichi, capaci di condurmi quasi in paradiso. Sono una promessa di felicità.
Quali sono state le maggiori difficoltà durante la produzione del passito?
La parte commerciale senza dubbio. È quella che, sia nel cinema sia nel vino, reputo più difficile e noiosa. Ma è indispensabile. Promuovere il vino, incontrando cuochi e sommelier, ha divorato il mio tempo, ma mi ha portata, con grande sacrificio e amore, al 91 Points di Wine Spectator. Un traguardo importante e molto ambito.
La parte commerciale senza dubbio. È quella che, sia nel cinema sia nel vino, reputo più difficile e noiosa. Ma è indispensabile. Promuovere il vino, incontrando cuochi e sommelier, ha divorato il mio tempo, ma mi ha portata, con grande sacrificio e amore, al 91 Points di Wine Spectator. Un traguardo importante e molto ambito.
Meglio il cinema o la vita dedicata al vino?
Non c’è scelta, non esiste “meglio o peggio”. Voglio tutto, ho sempre lavorato in entrambi i campi per non rinunciare a nulla. Voglio il vino, voglio il cinema, voglio la Francia, l’Italia, Pantelleria e le lunghe passeggiate per le vie di Roma. Ho ancora abbastanza forza da non dover rinunciare a nulla di quello che mi piace. Magari non farò tutto al mio meglio, ma preferisco godermi la vita.
Non c’è scelta, non esiste “meglio o peggio”. Voglio tutto, ho sempre lavorato in entrambi i campi per non rinunciare a nulla. Voglio il vino, voglio il cinema, voglio la Francia, l’Italia, Pantelleria e le lunghe passeggiate per le vie di Roma. Ho ancora abbastanza forza da non dover rinunciare a nulla di quello che mi piace. Magari non farò tutto al mio meglio, ma preferisco godermi la vita.
Cos'ha il vino che al cinema manca?
Al cinema non manca nulla, se non, a volte, una felicità vera e autentica. Che ho trovato a Pantelleria. Dunque, qualcosa mancava a me, non al cinema.
Al cinema non manca nulla, se non, a volte, una felicità vera e autentica. Che ho trovato a Pantelleria. Dunque, qualcosa mancava a me, non al cinema.
Che cos'è l'eleganza?
È una domanda che mi pongono da anni e alla quale ho sempre avuto difficoltà a rispondere. Credo sia qualcosa che fa parte dell’anima delle persone, una maniera di muoversi e pensare molto vicina alla grazia. Un atteggiamento personale, comunque.
È una domanda che mi pongono da anni e alla quale ho sempre avuto difficoltà a rispondere. Credo sia qualcosa che fa parte dell’anima delle persone, una maniera di muoversi e pensare molto vicina alla grazia. Un atteggiamento personale, comunque.
Un consiglio per i giovani?
Non pensare troppo e osare di più.
Non pensare troppo e osare di più.
La cosa che più ami di te?
Qualche volta credo sia la mia gioia di vivere, la voglia di trasmetterla agli altri. È qualcosa che vorrei avere sempre, anche se custodisco una parte di malinconia. A oggi, però, gioia e malinconia sono abbastanza bilanciate: non posso che essere felice per questo equilibrio.
Qualche volta credo sia la mia gioia di vivere, la voglia di trasmetterla agli altri. È qualcosa che vorrei avere sempre, anche se custodisco una parte di malinconia. A oggi, però, gioia e malinconia sono abbastanza bilanciate: non posso che essere felice per questo equilibrio.
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