Martedì 09 Aprile 2013 06:20
Pantelleria, vietato nascere. La lotta delle donne per partorire nella loro isola
C’è un pezzo d’Italia dove è vietato nascere. E’ Pantelleria, la “perla nera del Mediterraneo”.
L’isola
dove sono di casa vip come Riccardo Muti e Fabio Capello, ma anche una
comunità di 8000 abitanti senza un sindaco (il Comune è commissariato
dopo che il primo cittadino, Alberto Di Marzo, è stato arrestato e
condannato per concussione) e senza neonati.
Il
piccolo presidio ospedaliero dell’isola è intitolato a Bernardo Nagar.
C’è una tac, l’ha donata lo stilista Giorgio Armani. Non c’è il reparto
maternità. E’ stato chiuso per via del “Decreto Balduzzi”, il
provvedimento del Ministro della Salute che prevede, tra le altre cose,
la cancellazione dei reparti di maternità con meno di 500 nati l’anno. A
Pantelleria è rimasto pertanto un “punto nascita”, un piccolo centro di
assistenza che permetteva comunque i parti nell’isola, con il
trasferimento dei soli casi problematici. A Dicembre è stato cancellato
anche questo. Colpa dei tagli, fanno sapere alla Regione Siciliana.
Nessuna deroga per i territori disagiati, aggiungono. Una donna in
gravidanza, pertanto, se tutto scorre liscio, viene seguita
nell’ambulatorio, sull’isola, poi, alla trentaduesima settimana deve
trasferirsi a sue spese in aereo a Palermo o a Trapani, e ricoverarsi
lì. “Io vivo l’idea con angoscia - racconta Paola, prossima a partorire -
perchè ho altri due figli e una persona disabile in famiglia, come
posso pensare di partire e andare a partorire da sola lasciando tutti?”.
Giuseppe Culoma, di mestiere pescatore, racconta la sua esperienza: “Per accompagnare mia moglie sono stato a Trapani un mese senza lavorare, e le spese sono state tutte a carico mio”. A tutto ciò si aggiunge la beffa: Pantelleria, questo inverno, è stata pressochè isolata. Il maltempo ha reso impossibili i collegamenti aerei e navali, tanto che, per mancanza di derrate alimentari sull’isola, il Commissario straordinario, Giuseppe Piazza, ha dovuto chiedere l’intervento dei mezzi della Protezione Civile. Giuseppe Culoma, sua moglie Maria e il loro piccolo Pietro, hanno dovuto aspettare altri tre giorni a Trapani prima di poter prendere una nave per fare ritorno a Pantelleria. Così è facile che un lieto evento diventi un’odissea.
Giuseppe Culoma, di mestiere pescatore, racconta la sua esperienza: “Per accompagnare mia moglie sono stato a Trapani un mese senza lavorare, e le spese sono state tutte a carico mio”. A tutto ciò si aggiunge la beffa: Pantelleria, questo inverno, è stata pressochè isolata. Il maltempo ha reso impossibili i collegamenti aerei e navali, tanto che, per mancanza di derrate alimentari sull’isola, il Commissario straordinario, Giuseppe Piazza, ha dovuto chiedere l’intervento dei mezzi della Protezione Civile. Giuseppe Culoma, sua moglie Maria e il loro piccolo Pietro, hanno dovuto aspettare altri tre giorni a Trapani prima di poter prendere una nave per fare ritorno a Pantelleria. Così è facile che un lieto evento diventi un’odissea.
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